Intensità di campo

FORZA MAGNETICA

Il campo magnetico è un campo di forze, e di conseguenza può essere misurato. Le grandezze che intervengono a creare ed a variare il campo magnetico sono: numero di spire, lunghezza del solenoide e corrente:

Questo sta a dimostrare che l’intensità del campo magnetico è uguale in tutti i tre casi. l’intensità  del campo magnetico H è proporzionale al valore della corrente I  ed al numero delle spire N, mentre è inversamente proporzionale alla lunghezza L del solenoide.

H = I x N : L

possibilità della formazione del solenoide

Differenziando le caratteristiche spire, lunghezza, corrente nei tre casi si ottiene sempre lo stesso lavoro cioè il sollevamento dello stesso peso (1 kg).

 

Finora si è visto che il passaggio di corrente costante in un conduttore crea nello spazio circostante un campo magnetico, ma non è vero che un campo magnetico costante induce una corrente. Affinché un campo magnetico induca in un conduttore una corrente esso deve avere intensità variabile.

Un campo magnetico variabile lo possiamo ottenere alimentando un solenoide con una corrente variabile ottenuta ad esempio agendo su un interruttore, aprendolo e chiudendolo.

Affiancando due solenoidi di cui uno sia percorso da corrente variabile e quindi che generi un campo magnetico variabile si ha una induzione di corrente nel secondo.Tale corrente sarà proporzionale all’intensità del campo magnetico ed alla sua rapidità di variazione.

 

 

IL CONDENSATORE

Il condensatore elettrico è costituito dall’insieme di due corpi metallici normalmente di forma a piastre piane. Essi vengono detti armature; la distanza che li separa si chiama dielettrico.

Caratteristica essenziale di un condensatore è la sua capacità, indicata con il simbolo C e viene misurata in farad [F].

Applicando un condensatore ad un generatore in un circuito elettrico, si ha un movimento di elettroni, che non potrà manifestarsi a causa del dielettrico interposto fra le armature dello stesso. Di conseguenza l’armatura del condensatore collegata al polo negativo del generatore si caricherà di elettroni, mentre l’armatura opposta (positiva) perderà elettroni e di conseguenza si caricherà positivamente.

 

condensatore

Nel condensatore si produrrà quindi una differenza di potenziale (d.d.p.) che aumenterà fino a raggiungere il valore della forza elettromotrice del generatore (f.e.m.), mentre l’intensità di corrente I, che percorre il circuito, avrà il valore massimo nell’istante di chiusura dell’interruttore, e successivamente decrescerà fino ad annullarsi completamente.

Avvenuto tutto il processo descritto, il condensatore sarà carico.

Il tempo nel quale si contempla la carica di un condensatore è tanto più elevato quanto è maggiore è la sua capacità e quanto maggiore è la resistenza del circuito di carica.

Il prodotto R x C prende il nome di costante di tempo e la carica può considerarsi conclusa in un tempo pari a 5 volte R x C.

condensatori – elettrolitici

 

Questo tipo di condensatore è composto da una piastra costituita da un foglio di alluminio sul quale è distribuito un composto elettrolitico che funge da seconda piastra. Tra il foglio di alluminio e l’elettrolita si forma una patina di ossido di alluminio che funge da dielettrico.

Naturalmente perché questo ossido si formi correttamente il condensatore deve essere caricato secondo una polarità ben precisa che è ben evidenziata sul contenitore esterno.